Approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale la mozione del gruppo di minoranza di Torella del Sannio che prevede l’estensione a tutto il territorio comunale delle attività di ampliamento della rete del metano.
Dopo anni di non attenzione da parte dell’amministrazione comunale attuale, spiega il consigliere del gruppo “Torella nel Cuore” Gianni Meffe, siamo riusciti a far capire quanto fosse importante aderire alle iniziative messe in atto da parte del gestore della rete del metano in merito all’ampliamento gratuito della rete comunale. Gli altri comuni limitrofi sono arrivati prima e meglio di noi; infatti, a fronte di un territorio comunale poco esteso le richieste dell’amministrazione comunale di Torella sono state minime e limitate. Durante il consiglio comunale che ha approvato la mappa degli interventi, continua Meffe, abbiamo fatto riscontrare che mancavano intere aree del nostro comune, come Colle Bove, Santo Janni e Colle Alto ad esempio. Un “taglio” incomprensibile, considerando che gli interventi erano e sono tutti a carico della società che gestisce la rete di distribuzione ed avevamo chiesto nella stessa seduta di consiglio di votare l’ampliamento a tutto il territorio comunale ma purtroppo, spiega il consigliere di minoranza, siamo dovuti ricorrere ad una mozione che ha prolungato i tempi.
Di certo l’aumento dei costi della materia prima ha raffreddato l’attrattività del metano ma un conto è la libera scelta di ogni cittadino, alla luce anche degli interventi di efficientamento energetico, un altro è il non avere la rete in prossimità della propria abitazione e quindi la possibilità di scegliere.
Soddisfazione anche per l’avvio dei lavori per l’impianto di videosorveglianza, un’altra battaglia che la minoranza del gruppo “Torella nel Cuore” porta avanti da anni. Peccato, conclude Meffe, che per ottenere riscontri da questa amministrazione sia sempre stato necessario sollecitare più e più volte e in tanti, come per i rallentatori nel centro abitato e l’assicurazione per danni a terzi che tutela il comune, non sono bastati nemmeno cinque anni.